Il tamagoyaki, conosciuto anche come tamago, dashimaki o atsuyaki, è uno dei piatti tipici della tradizione giapponese. In particolare il termine tamagoyaki significa letteralmente uovo (tamago) alla griglia (yaki).
I tre termini indicati possono essere utilizzati in modo indistinto. Si presenta, infatti, sempre come una speciale frittata giapponese. Anticipiamo fin da subito che è molto diffusa anche come ingrediente per il sushi.
Una sorta di omelette giapponese che in realtà ha l’aspetto di un involtino. Infatti è composta da più strati sottili di frittata che, dopo essere stati arrotolati su loro stessi, possono essere insaporiti con la celebre salsa di soia.
Viene consumata un po’ a tutte le ore nel corso della giornata. Molti la mangiano per colazione, mentre altri la gustano a pranzo, magari nel tradizionale Bento. Altri ancora la scelgono alla fine di uno dei pasti principali.
Oggi, dopo aver parlato di salsa di soia, wasabi e zenzero marinato, parliamo proprio di questa speciale frittata giapponese. Scopriremo insieme quali sono gli ingredienti, come si prepara a casa ed alcune curiosità.
Gli ingredienti dell’omelette giapponese
Il tamagoyaki è senza ombra di dubbio una delle ricette giapponesi più facili da preparare.
Gli ingredienti sono davvero pochi e possono essere facilmente reperiti. Il tempo di realizzazione è contenuto, ma ciò che fa la vera differenza è la manualità dello chef.
Per la frittata (le dosi indicate sono per 6 persone) occorrono:
- 6 uova;
- 2 pizzichi di sale;
- 2 cucchiai di zucchero;
- 1 noce di burro (in alternativa olio di semi quanto basta);
- 2 cucchiaini di salsa di soia;
- 60 cc di dashi (in alternativa 4 cucchiai di acqua e un terzo di cucchiaio di brodo);
- 2 cucchiai di mirin.
Come capirete sono tutti ingredienti che si trovano comunemente al supermercato. Uniche eccezioni sono rappresentate dal Dashi, tipico brodo giapponese, e dal Mirin, un liquore molto diffuso in Giappone. Per entrambi il consiglio è quello di rivolgervi a un negozio specializzato.
Tamagoyaki frittata giapponese: come prepararla a casa
Per preparare questa omelette giapponese a casa il procedimento è il seguente. Come vedrete è molto semplice da seguire, la tecnica potrete affinarla con l’esperienza.
- Rompere e sbattere 3 uova in un contenitore con l’ausilio di una forchetta. L’ideale sarebbe avere a propria disposizione le bacchette di legno. Prestare particolare attenzione: il composto non deve incorporare troppa aria al suo interno. ;
- Aggiungere metà dello zucchero, 1 pizzico di sale, 1 cucchiaino di salsa di soia, 1 cucchiaio di mirin e metà brodo. Mescolare accuratamente in modo che tutti i componenti si possano amalgamare tra loro;
- Ungere la padella e scaldarla a fuoco medio;
- Versare una piccola parte di composto sul fondo della casseruola e cuocere fino a quando non si asciuga completamente;
- Arrotolare delicatamente la frittata e spostarla all’estremità della piastra. Aggiungere una goccia d’olio nella padella e distribuirvi, quindi, un’altra parte di preparato facendo in modo che lambisca il primo rotolino fatto;
- Cuocere e arrotolare;
- Ripetere l’operazione fino all’esaurimento del composto, e poi avvolgere il rotolo nella carta da cucina.
Dopo averla preparata riponete l’omelette su un tagliere e fare tante fettine a partire da metà rotolo. Servire su una foglia di shiso (o basilico giapponese) con radice daikon grattugiata e imbevuta di salsa di soia.
Apporto calorico e valori nutrizionali del dashimaki
Vediamo l’aspetto legato all’apporto calorico. 100 grammi di frittata giapponese apportano circa 168 Kcal. Per la precisione i valori nutrizionali medi sono distribuiti come da tabella qua sotto.
Valori Nutrizionali | per 100 gr |
---|---|
Calorie | 170 circa |
Carboidrati | 1,1 gr |
Proteine | 11,40 gr |
Grassi | 13,10 gr |
Fibre | 0,10 gr |
Il tamagoyaki, come si evince dalla ricetta sopra riportata, è una pietanza a base di uova intere. Questo determina un importante contributo di colesterolo. Alla luce di quanto detto deve, quindi, essere assunto con attenzione da tutti coloro che sono affetti da ipercolesterolemia.
Alcune curiosità sulla celebre omelette arrotolata
Il tamagoyaki è uno dei piatti più popolari in Giappone. Si trova spesso, come già anticipato, nel bento (contenitore tipico per i pranzi d’asporto).
La frase che molti bambini erano soliti ripetere negli anni ‘6o quando andavano a scuola era, infatti, la seguente: “Kyojin, Taiho, tamago-yaki“. Il loro primo grande amore era la squadra di baseball dei Giants (Kyojin), mentre a seguire vi erano Taiho, famoso lottatore di Sumo, e il tamagoyaki.
Un tamago può dirsi, però, perfetto solo se il cuoco è particolarmente abile. Non è semplice, infatti, arrotolare i diversi strati uno sopra l’altro cercando di preservare la compattezza e la morbidezza del prodotto finale.
In commercio esistono padelle dedicate di forma quadrata che prendono il nome di Tamagoyaki-ki. Queste, generalmente in bronzo al fine di garantire un riscaldamento omogeneo dell’intera superficie, aiutano ad ottenere una frittata giapponese a regola d’arte.
La particolarità risiede nella manutenzione. Non vengono mai lavate con il detersivo e le eventuali tracce di sporco vengono rimosse semplicemente con l’acqua. Sul fondo si forma, infatti, con il passare del tempo una specie di patina d’olio che favorisce la procedura di avvolgimento delle omelette.
Chi volesse lanciarsi nella preparazione dei tamagoyaki può comunque utilizzare una classica padella rotonda.
Quante tipologie di tamago esistono
Vi sono diverse varianti e ciscuna di esse si contraddistingue per lo spessore degli strati.
- Usuyaki-tamago è il più sottile;
- Kinshi-tamago presenta uno spessore maggiore;
- Iri-tamago ricorda, infine, le uova strapazzate.
Vi sono, inoltre, versioni arricchite con gamberetti e altre con sakè. L’omelette giapponese può, inoltre, arricchire molteplici piatti.
Tra questi vi sono i Nigiri, i Temaki ed anche gli Uramaki e Futomaki. L’utilizzo, infatti, come ingrediente per il sushi è molto diffuso. Spesso in sostituzione dei diversi tipi di pesce comunemente utilizzati per il sushi.
Sono Alessandro e non sono un “normale” appassionato di Sushi, anzi (devo essere sincero!) all’inizio odiavo il Sushi. Proprio così, il suo sapore proprio non mi convinceva. Questo almeno all’inizio. Perchè se l’amore per il Sushi non è nato fin da subito quando è “esploso” non mi ha più abbandonato. Da quel momento ho voluto sperimentare i diversi sapori della tradizione giapponese (non soltanto legati al Sushi!) e soprattutto ho sempre più desiderato di preparlo con le mie mani. Per questo motivo negli ultimi anni mi sono messo alla ricerca dei migliori blog per provare ricette da fare a casa. Ho affinato la mia tecnica e di certo ho ancora molto da imparare! Ho deciso di aprire Sushiacasa per condividere tutto quanto ho imparato! Oltre a questo ho aperto il gruppo Facebook “Io Faccio Sushi!” con un obiettivo ambizioso quanto semplice: creare il gruppo di appassionati sushi più grande in Italia! Condivido i contenuti del sito anche sulla pagina FB ufficiale “Sushiacasa.it”.