Kaiten Sushi: ristorante con nastro

kaiten sushi ristorante nastroKaiten Sushi, magari non li conoscete con questo nome. Di cosa stiamo parlando? Semplice, del ristorante giapponese con nastro trasportatore sushi.

Proprio così, magari vi sarà capitato di mangiare in uno di questi ristoranti. Si sono, infatti, diffusi molto in Italia negli ultimi anni.

Mangiare a un Kaiten Sushi è divertente, un ottimo modo per provare diversi sapori. Spesso, inoltre, è anche un modo per gustare sushi ad un prezzo contenuto. Molti All you can eat, infatti, presentano proprio il nastro sushi.

Oggi, dopo aver parlato di come fare il sushi a casa, parliamo proprio dei Kaiten Sushi (o meglio il termine corretto sarebbe Kaiten-Zushi).

Scopriremo quando sono nati e quali sono le regole di buona educazione da seguire. Come sempre vi racconteremo curiosità legate alla tradizione giapponese.

Indice dei Contenuti
Kaiten Sushi cosa sono?
Kaiten: un termine della seconda guerra mondiale
Le origini: Yoshiaki Shiraishi
Prezzi bassi ed atmosfera informale
Cuorisità: Te’ Verde e zenzero illimitati
Cosa mangiare al ristorante giapponese con nastro
Regole di comportamento al Kaiten Sushi
Conclusioni: un’esperienza da provare

Kaiten Sushi cosa sono?

Il nome significa letteralmente “sushi rotante“. E non potrebbe essere altrimenti visto che la particolarità di questi ristoranti giapponesi è proprio il nastro trasportatore.

Sono decisamente diversi dai sushi bar tradizionali. In quest’ultimi il cliente si siede di fronte al maestro sushi e ordina volta per volta quello che vuole mangiare.

Nella tradizione, ne abbiamo parlato nel nostro approfondimento su come mangiare il sushi, addirittura si possono non utilizzare le bacchette. Nei tradizionali sushi bar si riceve il singolo pezzo direttamente dalle mani dello chef.

La situazione è molto diversa nei Kaiten sushi, dei veri e propri fast food giapponesi. In questi il cliente siede proprio di fronte al nastro trasportatore. Su questo passano, come vedremo tra poco, piccoli piattini con i tipi di sushi (ma non solo).

Il tutto è molto semplice: si prende e si mangia quello che si vuole. A fine pasto il costo è calcolato sul numero dei piattini vuoti lasciati sul tavolo.

Questo vale per il Giappone. In realtà in Italia, ma in molti altri paesi occidentali, questi ristoranti sono nella maggior parte dei casi All you can eat. La cifra da pagare, quindi, è la stessa indipendentemente da quanto si mangia. E proprio questo è uno dei motivi del loro grande successo. Un’ottima alternativa ai ristoranti giapponesi di fascia medio alta ed al comprare sushi al supermercato.

Kaiten: un termine della seconda guerra mondiale

Piccola curiosità legata al termine Kaiten. Il suo significato nella seconda guerra mondiale era ben lontano dal mondo sushi.

Con Kaiten si faceva riferimento a un siluro a guida umana. Per la precisione era utilizzato dalla Marina Giapponese, sul finire della seconda guerra mondiale, come arma guidata da piloti suicidi.

Proprio così (purtroppo). Pensate che i piloti suicidi sono stati oltre 200, mentre le navi affondate soltanto 2. Venivano lanciati dai sommergibili giapponesi ed avevano una particolarità: potevano essere lanciati mentre il sommergibile era in immersione.

Nel 1944 il Giappone vedeva l’avanzata inarrestabile degli alleati nella guerra del Pacifico. E proprio i Kaiten con pilota suicida erano visti come una sorta di arma della disperazione da sfruttare.

Le origini: Yoshiaki Shiraishi

Ma chi ha inventato questi ristoranti giapponesi con nastro trasportatore sushi? In questo caso abbiamo nome e cognome, senza nessun dubbio. Questo anche perchè sono stati parte fondamentale della sua fortuna.

Si tratta dello chef giapponese Yoshiaki Shiraishi. A lui si deve questa grande idea che si è fortemente radicata nella cultura giapponese.

Ma da dove nasce questa idea? Yoshiaki Shiraishi gestiva un piccolo sushi bar con poco personale per servire ai tavoli. La clientela non mancava ma il problema era proprio raccogliere le ordinazioni e servire il cibo al tavolo. L’obiettivo era quello di servire un maggior numero di clienti senza dover aumentare il numero dei camerieri.

Yoshiaki Shiraishi ebbe la sua illuminazione durante una serata in birreria. Un piccolo nastro trasportatore serviva le birre, o meglio aiutava i camerieri nel servizio al tavolo. Decise, quindi, di replicare questo sistema per servire il sushi nel suo ristorante.

Fu così che nel 1958 a Osaka venne inaugurato il “Mawaru Genroku Sushi“, il primo Kaiten sushi della storia. Il successo di questo ristorante con nastro fu pressochè immediato. Yoshiaki Shiraishi contava solo pochi anni dopo oltre 200 Kaiten sushi in tutto il paese!

Addirittura pensò di dare vita a ristoranti completamente automatizzati. Questa seconda idea fu un flop imprenditoriale.

Prezzi bassi ed atmosfera informale

Una delle caratteristiche di questi ristoranti è sempre stata, fin dall’inizio, quella di avere prezzi bassi. O, per meglio dire, inferiori rispetto ai sushi bar tradizionali.

E così è ancora oggi in Giappone (mentre come abbiamo detto in Italia sono solitamente All you can eat). Proprio per i prezzi più bassi la clientela che li frequenta è diversa. In Giappone si trovano solitamente nei Kaiten Sushi gli studenti universitari, impiegati in pausa pranzo ma anche famiglie o comitive di amici.

L’atmosfera è decisamente informale e rilassata.

Spesso non è possibile prenotare. Per questo motivo non è raro trovare lunghe file fuori dai ristoranti giapponesi con nastro.

Prezzi bassi, infine, non vuol dire qualità mediocre. In molti di questi ristoranti si trova ottimo sushi. Certo, la varietà non è tale come nei ristoranti di fascia alta. Ma rappresentano un modo divertente per immergersi nella tradizione nipponica.

Piccola nota: in Italia spesso la possibilità di ordinare sashimi è offerta dal menu. La scelta può non essere molto ampia, così come la qualità non è sempre il massimo. Vi consigliamo di leggere il nostro approfondimento sulla differenza tra sushi e sashimi.

Cuorisità: Te’ Verde e zenzero illimitati

Altra curiosità. Sapevate che in Giappone il Te’ verde è illimitato in un Kaiten sushi? Proprio così, ogni commensale trova al suo posto acqua calda e polvere di te verde. Può servirsene in modo illimitato durante il pasto. Tutto in modalità self service, senza necessità di richiederlo ai camerieri.

Unica cosa che dovrà essere richiesta sono bevante diverse (come acqua o birra). Oltre a questo anche lo zenzero marinato giapponese è illimitato. Un ottimo modo per pulire la bocca tra sapori diversi nel corso del pasto.

Cosa mangiare al ristorante giapponese con nastro

Come detto si trova sia il sushi che il sashimi (cliccate di seguito se non conoscete la differenza tra sushi e sashimi). La particolarità, rispetto ai ristoranti tradizionali, è che spesso offrono cibo molto differente tra loro.

In particolare in Italia gli All you can eat con nastro trasportatore offrono spesso cibo cinese. Ma anche in Giappone è così. Sul nastro è possibile trovare carne (principalmente roast beef), insalata di patate, zuppa di miso, fagioli di soia saltati (chiamati Edamame), pollo fritto.

Si può trovare, inoltre, sul nastro trasportatore anche frutta fresca e dessert. Questo avviene anche negli All you can eat italiani. Una piccola nota. E’ possibile prendere i piattini dal nastro oppure ordinare da menù. Quello che si paga in Giappone sono sempre il numero di pietanze consumate.

Regole di comportamento al Kaiten Sushi

Ci sono alcune regole di comportamento da rispettare, nonostante l’atmosfera informale (vi consiglia di leggere le informazioni sul galateo a tavola nel nostro approfondimento su come si mangia il sushi).

La prima è che non si deve mai riporre il piatto vuoto sul nastro trasportatore nel sushi bar. Questo perchè non solo il conto finale non sarebbe corretto, ma anche per questioni di rispetto degli altri clienti.

Non è possibile nemmeno prendere un piattino per poi ripensarci e riposizionarlo sul nastro. Quello che si prende deve essere mangiato, e preferibilmente non si devono lasciare avanzi.

Altra regola da seguire è quella di non lasciare mai il proprio posto per andare a prendere un piattino che sta passando in un’altra zona del nastro trasportatore. Si tratta di un comportamento fortemente maleducato.

Infine al proprio posto il cliente trova tutto l’occorrente: la piccola ciotolina per la salsa di soia e le bacchette (cliccate qua di seguito se volete scoprire come usare le bacchette cinesi).

Conclusioni: un’esperienza da provare

Quella del Kaiten Sushi è sicuramente un’esperienza da provare, magari in compagnia degli amici. Molti ristoranti hanno addirittura creato dei nastri “speciali”. Ci sono quelli a forma di trenino oppure di barca!

Ricordate però che se l’atmosfera è informale d’altra parte è importante rispettare le regole che abbiamo indicato. I giapponesi tengono molto all’educazione ed al rispetto. Mangiare a un ristorante di questo tipo non fa certo eccezione.

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Sono Alessandro e non sono un “normale” appassionato di Sushi, anzi (devo essere sincero!) all’inizio odiavo il Sushi. Proprio così, il suo sapore proprio non mi convinceva. Questo almeno all’inizio. Perchè se l’amore per il Sushi non è nato fin da subito quando è “esploso” non mi ha più abbandonato. Da quel momento ho voluto sperimentare i diversi sapori della tradizione giapponese (non soltanto legati al Sushi!) e soprattutto ho sempre più desiderato di preparlo con le mie mani. Per questo motivo negli ultimi anni mi sono messo alla ricerca dei migliori blog per provare ricette da fare a casa. Ho affinato la mia tecnica e di certo ho ancora molto da imparare! Ho deciso di aprire Sushiacasa per condividere tutto quanto ho imparato! Oltre a questo ho aperto il gruppo Facebook “Io Faccio Sushi!” con un obiettivo ambizioso quanto semplice: creare il gruppo di appassionati sushi più grande in Italia! Condivido i contenuti del sito anche sulla pagina FB ufficiale “Sushiacasa.it”.